Roma - Caput Mundi
La Capitale d'Italia, la “Caput Mundi” è la più grande e popolosa città del Bel Paese. Vanta un numero imprecisato di record, grazie alla sua storia lunga tre millenni.Il comune di Roma condensa la maggiore concentrazione di opere d'arte ed architettoniche del mondo, molti dei quali inseriti nella lista dei Patrimoni dell'Umanità UNESCO.Roma, cuore della cristianità cattolica, è l'unica città al mondo ad ospitare al proprio interno uno stato straniero, l'enclave della Città del Vaticano: per tale motivo è spesso definita capitale di due Stati.
Gli antichi monumenti della città sono il costante richiamo a un grande passato, di quando la città era il centro della civiltà occidentale, l'ombelico del mondo occidentale, per dirla con Jovanotti. Nel periodo di massimo splendore dell'Impero Romano, tutte le strade portavano a Roma, e a ragione. Roma è stata una delle prime città cosmopolite nella storia del mondo, dal suo esempio sono nate tutte le altre grandi metropoli europee, tra tutte Londra e Parigi. L'eredità lasciata ai posteri è immensa, un patrimonio d'arte, architettura e ingegneria unico al mondo. Andiamo a conoscere la grandezza di questa città, elencando le sue attrazioni e monumenti principali.
I Fori Imperiali costituiscono una serie di piazze monumentali edificate nel corso di un secolo e mezzo (tra il 46 a.C. e il 113 d.C.) nel cuore della città di Roma dagli imperatori.
Di essi non fa invece parte il Foro Romano, ossia la vecchia piazza repubblicana, la cui prima sistemazione risale all'età regia (VI secolo a.C.) e che era stato per secoli il centro politico, religioso ed economico della città, ma che non ebbe mai un carattere unitario.
Sotto Cesare e Augusto, la costruzione della Basilica Giulia e il rifacimento della Basilica Emilia, che delimitavano i lati lunghi della piazza, diedero tuttavia al Foro una certa regolarità.
Gli scavi archeologici iniziarono solo nel XVIII secolo, nel periodo in cui vi fu una nuova scoperta per la storia classica europea. Si concentri la visita su alcune parti della grande area, in particolare per esempio ad ovest della Via Sacra, verso il grande arco, un attimo prima, sulla destra, troverete i resti della Curia, costruita da Giulio Cesare: questa era la sede principale del Senato romano. Alla sinistra dell'arco, è invece possibile scorgere i resti di una roccia cilindrica, con alcuni gradini in marmo: questa era la famosa 'urbus umbilicus', il centro di Roma e di tutto l'Impero Romano.
Mai: lunedì, 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre
Quanto: intero 6,50 euro, ridotto 4,50 euro
Benché compromesso e assai ridotto nella portata dall'assedio dei Goti di Vitige nel 537, l'acquedotto dell'acqua Vergine rimase in uso per tutto il medioevo, con restauri attestati già nell’VIII secolo, poi ancora dal Comune nel XII secolo, in occasione dei quali si provvide anche ad allacciare il condotto ad altre fonti più vicine alla città, poste in una località allora chiamata “Trebium”, che potrebbe essere all’origine del nome. Il condotto dell’Acqua Vergine è il più antico acquedotto di Roma tuttora funzionante, e l’unico che non ha mai smesso di fornire acqua alla città dall’epoca di Augusto.
Il periodo barocco
Dopo una serie di progetti presentati da vari architetti e mai posti in atto, verso il 1640 papa Urbano VIII ordina a Gian Lorenzo Bernini una "trasformazione" della piazza e della fontana, in modo da creare un nuovo nucleo scenografico nei pressi del palazzo famigliare (Palazzo Barberini) allora in fase di ultimazione, e che fosse anche ben visibile dal Palazzo del Quirinale, residenza pontificia. Bernini progetta una grande mostra d'acqua e, prima ancora di ottenere l’autorizzazione, inizia i lavori, finanziati, tra l’altro, dai proventi di una sgraditissima tassa sul vino imposta ai romani. Amplia dunque la piazza (che inizialmente era solo un trivio) demolendo alcune casupole a sinistra della fontana preesistente, quindi la ribalta ortogonalmente, sino ad arrivare all'allineamento odierno, rivolto verso il Quirinale.
La fontana attuale
Tocca a papa Clemente XII, nel 1731, il compito di riprendere in mano le sorti della piazza e della fontana: nell'ambito delle grandi commissioni del suo pontificato che porteranno al completamento di grandi fabbriche rimaste incompiute, bandisce un importante concorso per la costruzione di una grande mostra d'acqua. Dopo aver scartato alcuni progetti che tentavano di preservare la facciata del palazzo Poli, l’attenzione venne posta sui disegni di Ferdinando Fuga, Nicola Salvi e Luigi Vanvitelli, con grande disappunto dei duchi di Poli, ancora proprietari dell'edificio, che avrebbero visto la facciata del proprio palazzo diminuita di due interassi di finestre e, inoltre, coronata dallo stemma araldico della famiglia del papa, i Corsini. Clemente XII non volle ascoltare ragioni, affidò i progetti ad una commissione di esperti e il bando venne vinto da Nicolò Salvi.
Il Colosseo, originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio o semplicemente come Amphitheatrum, è il più famoso anfiteatro romano, ed è situato nel centro della città di Roma. In grado di contenere fino a 50.000 spettatori, è il più grande e importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento della Roma antica che sia giunto fino a noi.
L'anfiteatro è stato edificato su un'area al limite orientale del Foro Romano. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. e fu inaugurato da Tito nell'80 d.C., con ulteriori modifiche apportate durante il regno di Domiziano. Non più in uso dopo il VI secolo, l'enorme struttura venne variamente riutilizzata nei secoli, anche come cava di materiale. Il nome "Colosseo", che deriva dalla vicina statua del Colosso del Dio Sole (adattamento del Colosso di Nerone), si diffuse solo nel medioevo. Ben presto l'edificio divenne simbolo della città imperiale, espressione di un'ideologia in cui la volontà celebrativa giunge a definire modelli per lo svago del popolo. Oggi è un simbolo della città e una delle sue maggiori attrazioni turistiche.
Il Colosseo, come tutto il centro storico di Roma, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO nel 1980. Nel 2007 il complesso è stato anche inserito fra le Nuove sette meraviglie del mondo, a seguito di un concorso organizzato da New Open World Corporation (NOWC).
Oggi le sue condizioni di salute appaiono preoccupanti, visto che studi sulla sua struttura hanno evidenziato oltre 3.000 lesioni e un esteso stato fessurativo. Inoltre, nel 2012 è avvenuta la scoperta di un'inclinazione di 40 cm della struttura, probabilmente a causa di un cedimento della platea di fondazione su cui poggia.
Quando: dal 26 ottobre al 15 febbraio 2009 dalle ore 8.30 alle 16.30; dal 16 febbraio al 15 marzo dalle ore 8.30 alle 17.00; dal 16 al 29 marzo dalle ore 8.30 alle 17.30; dal 30 marzo al 31 agosto dalle ore 8.30 alle 19.15; dal 1 settembre al 30 settembre dalle ore 8.30 alle 19.00; dal 1 al 25 ottobre dalle ore 8.30 alle 18.30
Mai: 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre, venerdì Santo
Quanto: Intero 9 euro, Ridotto 4,50 euro
Come: con la linea B della metro fermata Colosseo, con i bus n° 60 - 75 - 85 - 87 - 117 - 271 - 571 - 175 - 186 - 810 - 850 – C3 o con il tram n° 3
Per metonimia il monumento viene spesso chiamato Altare della Patria, da quando esso accoglie il Milite Ignoto. Il suo nome non ha alcuna relazione con il termine vittoria: in realtà, esso deriva dal nome di Vittorio Emanuele II di Savoia, primo Re d'Italia, cui il complesso monumentale è dedicato.
Di essi non fa invece parte il Foro Romano, ossia la vecchia piazza repubblicana, la cui prima sistemazione risale all'età regia (VI secolo a.C.) e che era stato per secoli il centro politico, religioso ed economico della città, ma che non ebbe mai un carattere unitario.
Sotto Cesare e Augusto, la costruzione della Basilica Giulia e il rifacimento della Basilica Emilia, che delimitavano i lati lunghi della piazza, diedero tuttavia al Foro una certa regolarità.
Gli scavi archeologici iniziarono solo nel XVIII secolo, nel periodo in cui vi fu una nuova scoperta per la storia classica europea. Si concentri la visita su alcune parti della grande area, in particolare per esempio ad ovest della Via Sacra, verso il grande arco, un attimo prima, sulla destra, troverete i resti della Curia, costruita da Giulio Cesare: questa era la sede principale del Senato romano. Alla sinistra dell'arco, è invece possibile scorgere i resti di una roccia cilindrica, con alcuni gradini in marmo: questa era la famosa 'urbus umbilicus', il centro di Roma e di tutto l'Impero Romano.
Largo Romolo e Remo
Metro: Colosseo
Quando: da martedì a domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.00. 24 e 31 dicembre dalle ore 9.00 alle ore 14.00Mai: lunedì, 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre
Quanto: intero 6,50 euro, ridotto 4,50 euro
2.Fontana di trevi
La storia della fontana è strettamente collegata a quella della costruzione dell'acquedotto Vergine, che risale ai tempi dell'imperatore Augusto, quando Marco Vespasiano Agrippa fece arrivare l'acqua corrente fino al Pantheon ed alle sue terme.Benché compromesso e assai ridotto nella portata dall'assedio dei Goti di Vitige nel 537, l'acquedotto dell'acqua Vergine rimase in uso per tutto il medioevo, con restauri attestati già nell’VIII secolo, poi ancora dal Comune nel XII secolo, in occasione dei quali si provvide anche ad allacciare il condotto ad altre fonti più vicine alla città, poste in una località allora chiamata “Trebium”, che potrebbe essere all’origine del nome. Il condotto dell’Acqua Vergine è il più antico acquedotto di Roma tuttora funzionante, e l’unico che non ha mai smesso di fornire acqua alla città dall’epoca di Augusto.
Il periodo barocco
Dopo una serie di progetti presentati da vari architetti e mai posti in atto, verso il 1640 papa Urbano VIII ordina a Gian Lorenzo Bernini una "trasformazione" della piazza e della fontana, in modo da creare un nuovo nucleo scenografico nei pressi del palazzo famigliare (Palazzo Barberini) allora in fase di ultimazione, e che fosse anche ben visibile dal Palazzo del Quirinale, residenza pontificia. Bernini progetta una grande mostra d'acqua e, prima ancora di ottenere l’autorizzazione, inizia i lavori, finanziati, tra l’altro, dai proventi di una sgraditissima tassa sul vino imposta ai romani. Amplia dunque la piazza (che inizialmente era solo un trivio) demolendo alcune casupole a sinistra della fontana preesistente, quindi la ribalta ortogonalmente, sino ad arrivare all'allineamento odierno, rivolto verso il Quirinale.
La fontana attuale
Tocca a papa Clemente XII, nel 1731, il compito di riprendere in mano le sorti della piazza e della fontana: nell'ambito delle grandi commissioni del suo pontificato che porteranno al completamento di grandi fabbriche rimaste incompiute, bandisce un importante concorso per la costruzione di una grande mostra d'acqua. Dopo aver scartato alcuni progetti che tentavano di preservare la facciata del palazzo Poli, l’attenzione venne posta sui disegni di Ferdinando Fuga, Nicola Salvi e Luigi Vanvitelli, con grande disappunto dei duchi di Poli, ancora proprietari dell'edificio, che avrebbero visto la facciata del proprio palazzo diminuita di due interassi di finestre e, inoltre, coronata dallo stemma araldico della famiglia del papa, i Corsini. Clemente XII non volle ascoltare ragioni, affidò i progetti ad una commissione di esperti e il bando venne vinto da Nicolò Salvi.
Piazza di Trevi
Metro: Barberini
3.Colosseo
Il Colosseo, originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio o semplicemente come Amphitheatrum, è il più famoso anfiteatro romano, ed è situato nel centro della città di Roma. In grado di contenere fino a 50.000 spettatori, è il più grande e importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento della Roma antica che sia giunto fino a noi.
L'anfiteatro è stato edificato su un'area al limite orientale del Foro Romano. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. e fu inaugurato da Tito nell'80 d.C., con ulteriori modifiche apportate durante il regno di Domiziano. Non più in uso dopo il VI secolo, l'enorme struttura venne variamente riutilizzata nei secoli, anche come cava di materiale. Il nome "Colosseo", che deriva dalla vicina statua del Colosso del Dio Sole (adattamento del Colosso di Nerone), si diffuse solo nel medioevo. Ben presto l'edificio divenne simbolo della città imperiale, espressione di un'ideologia in cui la volontà celebrativa giunge a definire modelli per lo svago del popolo. Oggi è un simbolo della città e una delle sue maggiori attrazioni turistiche.
Il Colosseo, come tutto il centro storico di Roma, è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO nel 1980. Nel 2007 il complesso è stato anche inserito fra le Nuove sette meraviglie del mondo, a seguito di un concorso organizzato da New Open World Corporation (NOWC).
Oggi le sue condizioni di salute appaiono preoccupanti, visto che studi sulla sua struttura hanno evidenziato oltre 3.000 lesioni e un esteso stato fessurativo. Inoltre, nel 2012 è avvenuta la scoperta di un'inclinazione di 40 cm della struttura, probabilmente a causa di un cedimento della platea di fondazione su cui poggia.
Piazzale del Colosseo
Fori Imperiali
Informazioni per la visita del ColosseoQuando: dal 26 ottobre al 15 febbraio 2009 dalle ore 8.30 alle 16.30; dal 16 febbraio al 15 marzo dalle ore 8.30 alle 17.00; dal 16 al 29 marzo dalle ore 8.30 alle 17.30; dal 30 marzo al 31 agosto dalle ore 8.30 alle 19.15; dal 1 settembre al 30 settembre dalle ore 8.30 alle 19.00; dal 1 al 25 ottobre dalle ore 8.30 alle 18.30
Mai: 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre, venerdì Santo
Quanto: Intero 9 euro, Ridotto 4,50 euro
Come: con la linea B della metro fermata Colosseo, con i bus n° 60 - 75 - 85 - 87 - 117 - 271 - 571 - 175 - 186 - 810 - 850 – C3 o con il tram n° 3
4. Altare della Patria (detto anche il Vittoriano)
Il Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, meglio conosciuto con il nome di Vittoriano, è un monumento nazionale situato a Roma, in piazza Venezia.Per metonimia il monumento viene spesso chiamato Altare della Patria, da quando esso accoglie il Milite Ignoto. Il suo nome non ha alcuna relazione con il termine vittoria: in realtà, esso deriva dal nome di Vittorio Emanuele II di Savoia, primo Re d'Italia, cui il complesso monumentale è dedicato.
Il progetto
Alla morte di Vittorio Emanuele II, nel 1878, fu deciso di innalzare un monumento che celebrasse il Padre della Patria e con lui l'intera stagione risorgimentale. Nel 1880 fu bandito un primo concorso internazionale, vinto dal francese Nenot,
al quale però non fece seguito una fase attuativa del progetto.
La costruzione.
Per erigerlo fu necessario, fra il 1885 e il 1888,
procedere a numerosi espropri e demolizioni nella zona adiacente il
Campidoglio, effettuati grazie a un preciso programma stabilito dal
Primo Ministro Agostino Depretis. Si procedette così alla demolizione di un vasto quartiere medioevale e furono abbattuti la Torre di Paolo III, il cavalcavia di collegamento con Palazzo Venezia (l'Arco di S. Marco),
i tre chiostri del convento dell'Ara Coeli e tutta l'edilizia minore
presente sulle pendici del colle. In questo modo cambiò radicalmente
l'assetto urbanistico della zona con il sacrificio di via dell'Ara
Coeli, ancora esistente, non più strada principale che collegava il Campidoglio con il quartiere adiacente. I lavori di scavo portarono alla luce l'insula dell'Ara Coeli, risalente al II secolo d.C., ancora oggi visibile sul lato sinistro del monumento; un tratto delle mura dei Re e dei resti di un mastodonte. La leggenda narra che in tre giorni Giuseppe Sacconi riuscì a redigere un progetto di rinforzamento della cava. Così rinforzata la cava fu poi utilizzata durante la seconda guerra mondiale
come rifugio antiaereo. Il costo del progetto passò dai 9 milioni di
lire dell'epoca preventivati inizialmente ai 27-30 milioni finali.
5. Basilica di San Pietro
La basilica di San Pietro in Vaticano (nome esatto completo Papale Basilica Maggiore di San Pietro in Vaticano) è una basilica cattolica della Città del Vaticano, cui fa da coronamento la monumentale Piazza San Pietro.
È la più grande delle basiliche papali di Roma,[1] spesso descritta come la più grande chiesa del mondo[2] e centro del cattolicesimo. Non è tuttavia la chiesa cattedrale della diocesi romana poiché tale titolo spetta alla basilica di San Giovanni in Laterano che è anche la prima per dignità essendo Madre e Capo di tutte le Chiese dell'Urbe e del Mondo.
La costruzione dell'attuale basilica di San Pietro fu iniziata il 18 aprile 1506 sotto papa Giulio II e si concluse nel 1626, durante il pontificato di papa Urbano VIII, mentre la sistemazione della piazza antistante si concluse solo nel 1667.
Si tratta tuttavia di una ricostruzione, dato che nello stesso sito,
prima dell'odierna basilica, ne sorgeva un'altra risalente al IV secolo, fatta costruire dall'imperatore romano Costantino I sull'area del circo di Nerone e di una contigua necropoli dove la tradizione vuole che san Pietro, il primo degli apostoli di Gesù, fosse stato sepolto dopo la sua crocifissione.
Oggi è possibile solo immaginare l'imponenza di questo edificio,
immortalata solo in alcune raffigurazioni artistiche: l'impianto,
arricchito nel corso dei secoli con preziose opere d'arte, era suddiviso
in cinque navate con copertura lignea e presentava analogie con quello della basilica di San Paolo fuori le mura, aveva 120 altari di cui 27 dedicati alla Madonna.
Dopo Sangallo, deceduto nel 1546, alla direzione dei lavori subentrò Michelangelo Buonarroti, all'epoca ormai settantenne.
La storia del progetto michelangiolesco è documentata da una serie di
documenti di cantiere, lettere, disegni dello stesso Buonarroti e di
altri artisti, affreschi e testimonianze dei contemporanei, come Giorgio Vasari.
Malgrado ciò, le informazioni ricavabili spesso sono in contraddizione
tra loro. Il motivo principale risiede nel fatto che Michelangelo non
redasse mai un progetto definitivo per la basilica vaticana, preferendo
procedere per parti.[16]
Tuttavia, dopo la morte di Michelangelo, furono stampate diverse
incisioni nel tentativo di restituire una visione complessiva del
disegno concepito dall'artista toscano, tra cui quelle di Stefano Dupérac, che subito si imposero come le più diffuse e accettate.
La sistemazione della piazza (1656-1667) è dovuta, come detto, al genio di Gian Lorenzo Bernini,
che realizzò qui la sua opera d'architettura più celebre. Lo spazio fu
quindi suddiviso in due parti: la prima, a forma di trapezio rovescio
con il lato maggiore lungo la facciata, la quale, grazie al particolare
effetto prospettico, assumeva un aspetto più slanciato; la seconda di
forma ovale con l'imponente colonnato architravato. Inoltre, tale
concezione restituiva visibilità alla cupola di Michelangelo, la quale
era stata celata a causa dell'allungamento della navata da parte di
Maderno.
Piazza San Pietro.
Piazza San Pietro.
6.Castel Sant'Angelo
Il Castel Sant'Angelo (o Mole Adrianorum o "Castellum Crescentizi" nel X-XII sec.), detto anche Mausoleo di Adriano, è un monumento di Roma,
collegato allo Stato del Vaticano attraverso un corridoio fortificato
del "passetto". Il castello è stato radicalmente modificato più volte in
epoca medioevale e rinascimentale situato sulla sponda sinistra del Tevere, di fronte al pons Aelius (attuale ponte Sant'Angelo) a poca distanza del Vaticano, nel rione di Borgo.
Iniziato dall'imperatore Adriano nel 125 quale suo mausoleo funebre, ispirandosi all'ormai completo mausoleo di Augusto, fu ultimato da Antonino Pio nel 139. Venne costruito di fronte al Campo Marzio al quale fu unito da un ponte appositamente costruito, il Ponte Elio. Il mausoleo era composto da una base cubica, rivestita in marmo lunense, avente un fregio decorativo a teste di buoi (Bucrani) e lesene angolari. Nel fregio prospiciente il fiume si leggevano i nomi degli imperatori sepolti all'interno. Sempre su questo lato si presentava l'arco d'ingresso intitolato ad Adriano, il dromos (passaggio d'accesso) era interamente rivestito di marmo giallo antico.
Nel 403 l'imperatore d'Occidente Onorio incluse l'edificio nelle Mura aureliane:
da quel momento l'edificio perse la sua funzione originaria di sepolcro
diventando un fortilizio, baluardo avanzato oltre il Tevere a difesa di
Roma.
Dopo l'Unità d'Italia venne inizialmente impiegato come caserma, poi
destinato museo. A questo scopo fu oggetto di lavori di restauro da
parte del Genio dell'Esercito Italiano, sotto la guida del maggiore
Mariano Borgatti, poi diventato il primo direttore del Museo Nazionale
di Castel Sant'Angelo inaugurato il 13 febbraio 1906. Per i meriti
riconosciuti al suo operato di sovrintendente al restauro Borgatti venne
promosso generale. In realtà i risultati dei lavori di restauro furono
da molti giudicati piuttosto discutibili[13]
perché portarono ad una cancellazione dell'impronta bimillenaria del
castello. I restauri del 1933-34 ripristinarono i fossati e i bastioni e
sistemarono a giardino la zona tra la cinta quadrata e la struttura
pentagonale.
Metro: Ottaviano e San Pietro
7.Villa e Galleria Borghese
Villa Borghese è un grande parco della città di Roma che comprende sistemazioni a verde di diverso tipo, dal giardino all'italiana alle ampie aree di stile inglese, edifici, piccoli fabbricati, fontane e laghetti.È il terzo più grande parco pubblico a Roma (circa 80 ettari), dopo Villa Doria Pamphilj e Villa Ada e si estende in gran parte sul quartiere Pinciano e in piccola parte sul rione Campo Marzio, divisi dalle Mura aureliane.
Il nucleo della tenuta era già di proprietà dei Borghese nel 1580, sul sito nel quale è stata identificata anche la posizione dei Giardini di Lucullo (o horti luculliani).
Il possedimento fu ampliato con una serie di acquisti e acquisizioni dal cardinale Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V e futuro patrono di Gianlorenzo Bernini, con l'intento di crearvi una "villa di delizie" e il più vasto giardino costruito a Roma dall'antichità. Nel 1606 la realizzazione degli edifici fu affidata dal cardinale agli architetti Flaminio Ponzio e, dopo la morte del predecessore, a Giovanni Vasanzio (Jan van Santen); gli architetti furono affiancati dal giardiniere Domenico Savini da Montelpulciano e dall'intervento anche altri artisti, quali Pietro e Gianlorenzo Bernini. La villa era completata nel 1633.
Il grande parco contiene diversi edifici ed ha 9 ingressi: tra i più frequentati quello di Porta Pinciana, quello dalla scalinata di Trinità dei Monti, quello dalle rampe del Pincio a piazza del Popolo e l'ingresso monumentale di Piazzale Flaminio. Il "giardino del Pincio" (corrispondente al colle Pincio), nella parte sud del parco, offre un noto panorama su Roma.
L'edificio della villa ("Villa Borghese Pinciana"), oggi sede della Galleria Borghese, fu costruita dall'architetto Flaminio Ponzio, che sviluppò gli schizzi di Scipione Borghese. Ora è la sede della Galleria Borghese. Alla morte di Ponzio, i lavori furono terminati dal fiammingo Giovanni Vasanzio. L'edificio fu destinato da Camillo Borghese a contenere le sculture di Bernini, tra cui il David e Apollo e Dafne, e di Antonio Canova (Paolina Borghese) nonché le pitture di Tiziano, Raffaello e del Caravaggio.
Piazza Scipione Borghese 5/via Pinciano.
8.Piazza di Spagna
Piazza di Spagna, con la scalinata di Trinità dei Monti, è una delle più famose piazze di Roma. Deve il suo nome al palazzo di Spagna, sede dell'ambasciata dello stato iberico presso la Santa Sede.
Al centro della piazza vi è la famosa fontana della Barcaccia, che risale al primo periodo barocco, scolpita
da Pietro Bernini e da suo figlio, il più celebre Gian Lorenzo Bernini.
All'angolo destro della scalinata vi è la casa del poeta inglese John Keats, che vi visse e morì nel 1821, oggi trasformata in un museo dedicato alla sua memoria e a quella dell'amico Percy Bysshe Shelley, piena di libri e memorabilia del Romanticismo inglese. All'angolo sinistro c'è, invece, la sala da tè Babington's fondata nel 1893.
La monumentale scalinata di 135 gradini fu inaugurata da papa Benedetto XIII in occasione del Giubileo del 1725; essa venne realizzata (grazie a dei finanziamenti francesi del 1721-1725) per collegare l'ambasciata borbonica spagnola (a cui la piazza deve il nome) alla chiesa di Trinità dei Monti.
Metro: Spagna
I Musei Vaticani si trovano in viale Vaticano a Roma, all'interno dello Stato della Città del Vaticano, e sono una delle raccolte d'arte più grandi del mondo, dal momento che espongono l'enorme collezione di opere d'arte accumulata nei secoli dai Papi.
Il museo è stato fondato da papa Giulio II nel XVI secolo. La Cappella Sistina e gli appartamenti papali affrescati da Raffaello fanno parte delle opere che i visitatori dei musei possono ammirare nel loro percorso.
I Musei Vaticani, che occupano gran parte del vasto Cortile del Belvedere, sono stati visitati nel 2008 da 4.441.734 persone, confermandosi come il più visitato museo "italiano", anche se va ricordato che non è propriamente tale trovandosi in territorio non appartenente alla Repubblica Italiana (in questo senso il museo d'arte italiano più visitato è la Galleria degli Uffizi di Firenze).
L'origine dei Musei vaticani può essere fatta risalire ad una singola scultura di marmo, acquistata 500 anni fa. La scultura che rappresenta Laocoonte, il sacerdote che secondo la mitologia greca tentò di convincere i Troiani a non accettare il cavallo di legno che i Greci sembravano aver donato loro, fu trovata il 14 gennaio 1506 in un vigneto nei pressi della basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Papa Giulio II mandò Giuliano da Sangallo e Michelangelo Buonarroti,
che lavoravano al Vaticano, ad esaminare la scoperta. Su loro consiglio
il Papa acquistò subito la scultura dal proprietario della vigna. Un
mese dopo l'opera, che rappresenta Laocoonte e i suoi figli stretti tra
le spire di un serpente marino, fu esposta al pubblico in Vaticano.
La Cappella Sistina, dedicata a Maria Assunta in Cielo, è uno dei più famosi tesori culturali e artistici della Città del Vaticano, inserita all'interno del percorso dei Musei Vaticani. Fu costruita tra il 1475 e il 1481, all'epoca di papa Sisto IV della Rovere, da cui prese il nome. È conosciuta in tutto il globo sia per essere il luogo nel quale si tengono il conclave e altre cerimonie ufficiali del Papa
(in passato anche alcune incoronazioni papali), sia per essere decorata
con una delle opere d'arte più conosciute e celebrate della civiltà
artistica occidentale, gli affreschi di Michelangelo Buonarroti, che ricoprono la volta (1508-1512) e la parete di fondo (del Giudizio Universale) sopra l'altare (1535-1541). Essa è considerata forse la più completa e importante di quella «teologia visiva, che è stata chiamata Biblia pauperum».
Le pareti inoltre conservano una serie di affreschi di alcuni dei più
grandi artisti italiani della seconda metà del Quattrocento (Sandro Botticelli, Pietro Perugino, Pinturicchio, Domenico Ghirlandaio, Luca Signorelli, Piero di Cosimo e altri).
10.Pantheon
Il Pantheon ("tempio di tutti gli dei") è un edificio di Roma antica, costruito come tempio dedicato alle divinità dell'Olimpo. Gli abitanti di Roma lo chiamano amichevolmente la Rotonna, o Ritonna[1] ("la Rotonda"), da cui anche il nome della piazza antistante. Fu fatto ricostruire dall'imperatore Adriano tra il 118 e il 128 d.C., dopo che gli incendi del 80 e del 110 d.C. avevano danneggiato la costruzione precedente di età augustea.
All'inizio del VII secolo il Pantheon è stato convertito in basilica cristiana, chiamata Santa Maria della Rotonda[2], o Santa Maria ad Martyres, il che gli ha consentito di sopravvivere quasi integro alle spoliazioni apportate agli edifici della Roma classica dai papi.
Il primo Pantheon fu fatto costruire nel 27-25 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa, amico e genero di Augusto, nel quadro della monumentalizzazione del Campo Marzio, affidandone la realizzazione a Lucio Cocceio Aucto. Esso sorgeva infatti fra i Saepta Iulia e la basilica di Nettuno, fatti erigere a spese dello stesso Agrippa.
Sotto Adriano l'edificio venne interamente ricostruito[9]. I bolli laterizi (marchi di fabbrica annuali sui mattoni) appartengono agli anni 115-127[6] e si può ipotizzare che il tempio fosse stato inaugurato dall'imperatore durante la sua permanenza nella capitale tra il 125 e il 128. Secondo alcuni il progetto, redatto subito dopo la distruzione dell'edificio precedente in epoca traianea, sarebbe attribuibile all'architetto Apollodoro di Damasco.
Rispetto all'edificio precedente fu invertito l'orientamento, con l'affaccio verso nord. Il grande pronao e la struttura di collegamento con la cella occupavano l'intero spazio del precedente tempio, mentre la rotonda venne costruita quasi facendola coincidere con la piazza augustea circolare recintata che divideva il Pantheon dalla basilica di Nettuno. Il tempio era preceduto da una piazza porticata su tre lati e pavimentata con lastre di travertino.
La struttura intermedia che collega il pronao alla cella è un avancorpo in opera laterizia (mattoni), costituita da due massicci pilastri che si appoggiano alla rotonda, collegati da una volta che proseguiva senza soluzione di continuità l'originaria volta sospesa in bronzo della parte centrale del pronao. Nei pilastri sono inserite scale di accesso alla parte superiore della rotonda. La parete è rivestita con lastre di marmo pentelico e decorata all'esterno e ai lati della porta della cella da un ordine di lesene che prosegue l'ordine del pronao. Tra le lesene sono inseriti pannelli decorativi con ghirlande e con strumenti sacrificali.
Piazza della Rotonda.